Il tempo che ci vuole. 1ª Domenica di Quaresima (B)
Solo Dio conosce il tempo necessario alla nostra maturazione spirituale. Non dobbiamo avere fretta, ma esercitare la perseveranza nella prova.
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Solo Dio conosce il tempo necessario alla nostra maturazione spirituale. Non dobbiamo avere fretta, ma esercitare la perseveranza nella prova.
Dio non ci tenta, mai! Tutt’al più, permette che siamo tentati, ma sempre standoci accanto nel momento della prova e della tentazione.
La tentazione e il peccato dell’uomo è valutare ogni cosa col metodo del “contare”, voler dare un valore economico e venale a tutto, anche a ciò che è grazia.
Obbedire ciecamente a Dio è l’unico modo per trovare la strada e raggiungere il traguardo, perché noi siamo ciechi, e occorre che Lui ci guidi coi Suoi comandi.
La tentazione più grande non è quella che il male esercita su di noi, ma quella che noi tendiamo a Dio, mettendo continuamente alla prova il Suo Amore per noi.
Attraverso l’itinerario quaresimale siamo chiamati a fugare il dubbio di non essere davvero figli di Dio facendo esperienza del Suo Amore che ci precede sempre
Quaranta giorni: cifra simbolica per indicare il tempo necessario della prova. Lasciamoci spingere anche noi dallo Spirito con Gesù nel deserto della Quaresima.
Dio ci ama, tutti! A partire proprio da quanti non credono di meritare amore da nessuno, tantomeno da Lui. È questo il Vangelo del Natale da ri-annunciare!
Non dobbiamo fare l’errore di crederci invincibili di fronte alla tentazione. Dio sa quali sono le tentazioni più pericolose per noi e ci costringe a “scappare”
L’esperienza delle nostre fragilità ci fa sentire soli e abbandonati a noi stessi, ma Dio non ci abbandona alla tentazione. Egli la affronta con noi.