Basta impedimenti
Sopraggiunta la fede in Gesù e l’adesione al Suo Vangelo, cadono tutti gli impedimenti per poter entrare in comunione con Dio (a meno che non li creiamo noi).
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Sopraggiunta la fede in Gesù e l’adesione al Suo Vangelo, cadono tutti gli impedimenti per poter entrare in comunione con Dio (a meno che non li creiamo noi).
Chi è pieno di sé non può accogliere lo Spirito Santo e gli altri doni di grazia che il Signore ci vuole fare. Svuotiamoci, come Stefano, per accoglierli.
La Chiesa può diventare segno e sacramento di salvezza per l’umanità solo se ripone la sua fiducia nel nome di Gesù e non pone al centro se stessa.
Le Scritture non sono un libro esoterico da decifrare, ma lo sguardo di fede sul mondo per intravvedere il progetto di Dio sulla vita e sulla storia.
La fede, la fiducia in Dio, è vera e autentica solamente se rimane salda “a prescindere”, anche se Egli non fa quello che gli chiediamo.
In Giuseppe il desiderio di ogni uomo di mettere al mondo una discendenza si è trasformato nello scoprirsi padre in modo ancora più alto.
Vedere Dio, conoscerlo, è ancora il desiderio ardente dell’uomo d’oggi? E i discepoli del Risorto sono ancora capaci di farlo intravedere?
La vicenda di Naamàn, il Siro, ci aiuta a riflettere sui segni del sacramento del Battesimo, che ci ha introdotti alla vita nuova di Dio in Cristo.
La Scrittura ci mette in guardia dal fidarsi troppo di se stessi, perché questo allontana da Dio e dai fratelli. La cura è la carità verso i piccoli e i poveri.
Il segno di Giona non sono i tre giorni passati dal profeta nel ventre del pesce, ma l’infinita misericordia di Dio che avverte e perdona i peccatori.