Schiavi del peccato o liberi servitori della giustizia?
Paolo usa l’immagine forte della schiavitù nei confronti della giustizia: è un’iperbole per descrivere l’obbedienza totale alla legge dell’Amore di Dio.
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Paolo usa l’immagine forte della schiavitù nei confronti della giustizia: è un’iperbole per descrivere l’obbedienza totale alla legge dell’Amore di Dio.
Invochiamo Papa Giovanni, che davvero è stato “Pontefice”, ovvero “costruttore di ponti” di pace, di essere anche noi veri e instancabili artigiani di pace.
Questa memoria liturgica ci fa festeggiare l’amicizia più sincera. L’affetto di Gesù per i tre fratelli di Betania sia un modello anche per le nostre amicizie.
L’ospitalità di Abramo è esemplare non tanto per la quantità e la qualità di quello che ha messo in tavola, ma per il disinteresse con cui l’ha praticata.
È falso che preghiamo il Padre Nostro se non siamo capaci di riconoscere tutti gli uomini come nostri fratelli (e talvolta nemmeno i nostri fratelli di sangue!)
La più grande paura dell’uomo è di non essere considerato, di non avere il consenso e l’approvazione degli altri, ma il credente deve cercare solo il consenso di Dio
L’Amore non è qualcosa che possiamo auto-produrre. L’Amore è da Dio, anzi: l’Amore è Dio, e per impararlo non possiamo far altro che lasciarci amare da Lui.
Nessuno hai il diritto di dire «Dio è con noi». Il Signore è con noi solo se noi Lo accogliamo e vogliamo stare con Lui, dalla Sua parte, sulla Sua strada.
Dare la vita costa la vita. Per questo «dare la vita per i propri amici» è l’atto di Amore e amicizia più grande insegnatoci da Gesù, col dono di se stesso.
«L’educazione è cosa del cuore, e Dio solo ne è il padrone, e noi non potremo riuscire a cosa alcuna, se Dio non ce ne insegna l’arte, e non ce ne mette in mano le chiavi».